Cosa è la fenomenologia economica
È la branca della fenomenologia che si propone di studiare e osservare l’economia nella formazione delle sue idee primarie che concorono alla creazione della struttura e della visione della vita di un Paese, una società, a partire dalla pura coscienza che si apre al mondo, attraverso la relazione base tra noesis e noema (soggetto e oggetto). In tale direzione, studia la coerenza dei sistemi economici rispetto a tali idee considerate prioritarie nella coscienza umana e come queste possono rappresentare le strutture di una ragione ontológica che definisce ciò che chiama "la domanda aggregata di diritti (umani e sociali)".
In questo contesto, la fenomenologia economica osserva il sistema economico e come esso permette esercitare l’insieme dei diritti che concorrono alla costituzione di una ragione ontologica di un popolo o dell’intero pianeta, che prevede progressivi gradi di affermazione della coscienza sociale, in contraposizione alla ragione utilitaristica dei sistemi positivisti centrata nella logica matematica e nell'interesse individuale.
Per tali motivi, la relazione con la materialità non la si può ridurre solo ad aspetti matematici e monetari e implica sempre un’idea, un concetto, e quando essa si scrive nella coscienza come priorità essenziale dell’essere umano, può considerarsi un potenziale diritto come aspetto fenotipico dell’Essere, un valore umano e sociale.
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Valori vs Interessi
Un valore è ciò che si considera importante interiormente
e tale in sé senza che esso necesariamente debba apportare qualcos'altro. Già
il viverlo comporta il beneficio e apporta essenza
all'individuo. Dall'etimologia latina "valeo", esso infatti
significa qualcosa che "fa bene", "fa salvare", "rende
felici". Quindi, già il suo esercizio è buono in sé senza necessariamente
presupporre altro. L'azione che soggiace è razionale rispetto a qualcosa
che si avverte interiormente e in coscienza importante. Per esempio, un valore
puro può essere il senso di giustizia. Un valore pratico, il rispetto dell'ambiente,
un diritto umano, ecc.
L'interesse è qualcosa di funzionale al raggiungimento di qualcos'altro e generalmente è un fine esterno all'individuo. Infatti, l'azione che soggiace il perseguimento di interessi può essere definita razionale rispetto a un fine (in termini di Weber) ovvero che non necessariamente apporta benessere osservabile direttamente o che si avverte interiormente tale. Per esempio, un interesse è il profitto il cui beneficio dipende dall'utilizzazione e il cui perseguimento non necessariamente contempla elementi di valore avvertiti interiormente tali. In altre parole, si possono perseguire "fini" esterni senza avere "valori" interiormente.
L'interesse è qualcosa di funzionale al raggiungimento di qualcos'altro e generalmente è un fine esterno all'individuo. Infatti, l'azione che soggiace il perseguimento di interessi può essere definita razionale rispetto a un fine (in termini di Weber) ovvero che non necessariamente apporta benessere osservabile direttamente o che si avverte interiormente tale. Per esempio, un interesse è il profitto il cui beneficio dipende dall'utilizzazione e il cui perseguimento non necessariamente contempla elementi di valore avvertiti interiormente tali. In altre parole, si possono perseguire "fini" esterni senza avere "valori" interiormente.
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Il noumeno economico
La ratio ontologica si misura e si osserva in relazione alle priorità considerate tali nella coscienza, attraverso le modalità di realizzarsi (strumenti). La coincidenza delle modalità con le priorità si chiama noumeno economico in quanto presuppone l’esatta corrispondenza del pensiero con le azioni portate avanti attraverso la gestione delle risorse e afferma, per tanto, un momento di verità socio-economica (affermazione dell'essere in permanente definizione).
La ratio ontologica si misura e si osserva in relazione alle priorità considerate tali nella coscienza, attraverso le modalità di realizzarsi (strumenti). La coincidenza delle modalità con le priorità si chiama noumeno economico in quanto presuppone l’esatta corrispondenza del pensiero con le azioni portate avanti attraverso la gestione delle risorse e afferma, per tanto, un momento di verità socio-economica (affermazione dell'essere in permanente definizione).
Per tanto, i presupposti mateatici dell'agire umano non contengono necessariamente una verità umana. Essa dipende dalla coscienza sociale che definisce le priorità (o i valori) con i quali si agisce.
Coscienza sociale
La coscienza sociale è frutto del processo di costruzione della coscienza individuale che si apre al mondo e conosce la realtà e il suo Essere in relazione agli altri e al contesto che la contiene, a partire dalla sua vita quotidiana (in termini di Schütz). Per tanto la relazione con l'altro è una relazione ontologica e non può ridursi a una relazione utilitarista. Quando la coscienza sociale contiene le caratteristiche della riproducibilità e necessità (definite poco più avanti), si può parlare di una coscienza potenzialmente universale in quanto contiene quegli elementi, di processo e di fine, che permettono costituire una dimensione ontologica globale, e contiene ciò che chiameremo i diritti relazionali e costitutivi universali.
La coscienza sociale è frutto, quindi, dell'interazione e del proceso di formazione della conoscenza che è intersoggettivo (in termini di Schütz) ed è definita anche come "flusso di pensiero comune" che definisce permanentemente il "noi", che contiene una domanda aggregata di idee o diritti costitutivi di una società, che permette sedimentare momenti di verità dell’essere che sono generati dalle priorità e orientano il comportamento umano e i sistemi economici a diversi livelli.
Meso fenomenologia economica
È quello spazio tra la micro e la macro che studia le priorità strategiche di una società legate al bene comune e costruisce permanente una domanda di diritti definita in un patto sociale in continua evoluzione. E' conformata da movimenti sociali, organizzazioni, imprese, società civile e Stato che definiscono ciò che definiamo la ragione ontologica dei popoli.
Socializzazione economica
Il processo di incorporazione in economia di quei codici di condotta, significati e principi che relazionano gli uomini e le donne e permette la realizzazione di una dimensione ontologica, anche come presunta autarchica delle condizioni che dalle relazioni si generano, si chiama socializzazione economica e permette sviluppare, quando esistono le categorie della necessità (senza le quali il sistema sociale non potrebbe vivere) e riproducibilità (possono essere estesi a tutti senza intaccare le condizioni di vita di nessuno), ciò che chiamiamo "capitale sociale etico".
Il capitale sociale etico
Il capitale sociale etico è “L’insieme delle relazioni libere guidate da significati culturali pensati come valori potenzialmente universali, reciproci e necessari, che partecipano e alimentano un’identità comune nella quale la libertà individuale e l’interesse generale sono fortemente relazionati”. In campo economico, dipende allora “dalla capacità umana di aprirsi (socializzare le relazioni economiche attraverso significati umani e sociali) ed elevare il bene particolare in bene comune o collettivo in termini ontologici -istituzionalizzando o strutturando i suoi diritti-, attraverso le “relazioni” tese a rendere comunitari e collettivi significati culturali, umani e sociali in beni o servizi, ampliando cosí il luogo delle decisioni e della partecipazione socio-economica e politica”.
Il capitale sociale etico è “L’insieme delle relazioni libere guidate da significati culturali pensati come valori potenzialmente universali, reciproci e necessari, che partecipano e alimentano un’identità comune nella quale la libertà individuale e l’interesse generale sono fortemente relazionati”. In campo economico, dipende allora “dalla capacità umana di aprirsi (socializzare le relazioni economiche attraverso significati umani e sociali) ed elevare il bene particolare in bene comune o collettivo in termini ontologici -istituzionalizzando o strutturando i suoi diritti-, attraverso le “relazioni” tese a rendere comunitari e collettivi significati culturali, umani e sociali in beni o servizi, ampliando cosí il luogo delle decisioni e della partecipazione socio-economica e politica”.
Quando esso è il frutto della partecipazione cosciente di tutti i cittadini nella produzione e definizione delle proprie condizioni di vita ritenute essenziali, diritti, si parla di "democratizzazione economica".
La domanda dei diritti dei popoli
I popoli hanno per tanto una domanda di diritti potenziali e non di consumo.
I diritti implicano l'affermazione dell'essere e non possono essere ridotti a una transazione di mercato e una mercificazione quantificabile attraverso la legge della domanda e dell'offerta.
I diritti sono l'espressione della possibilità di vita dell'individuo insieme agli altri e, per tanto, vanno considerati anche in una dimensione relazionale sia nella loro costruzione che nel loro esercizio. Per questo si parla di diritti costitutivi e relazionali delle società.
Possono essere diritti finali o strumentali. Ovvero diritti necessari per il raggiungimento di altri diritti considerati finali, come per esempio l'educazione oltre ad avere un valore in sé è necessaria per ottenere il diritto al giusto lavoro e a sviluppare le vocazioni e il sapere umano.
I diritti implicano l'affermazione dell'essere e non possono essere ridotti a una transazione di mercato e una mercificazione quantificabile attraverso la legge della domanda e dell'offerta.
I diritti sono l'espressione della possibilità di vita dell'individuo insieme agli altri e, per tanto, vanno considerati anche in una dimensione relazionale sia nella loro costruzione che nel loro esercizio. Per questo si parla di diritti costitutivi e relazionali delle società.
Possono essere diritti finali o strumentali. Ovvero diritti necessari per il raggiungimento di altri diritti considerati finali, come per esempio l'educazione oltre ad avere un valore in sé è necessaria per ottenere il diritto al giusto lavoro e a sviluppare le vocazioni e il sapere umano.
Approfondimenti:
https://www.eudeba.com.ar/Papel/9789502329277/La+economía+es+un+fenómeno+social
Vigliarolo F., (2019). "La economía es un fenómeno social. Los principios de una fenomenología económica", Eudeba.
Sono presenti i principi della fenomenologia economica, i suoi presupposti, definizione, il metodo di riduzione economica dei beni e servizi in idee primarie, la meso economia, la teoria dei salari per osservare l'economia, il concetto di ragione ontologica e di domanda di diritti dei popoli.
Descrive le società di interesse attraverso i sentimenti e i comportamenti che soggiacciono a una società capitalista che trasforma tutto in merci, anche le relazioni sociali. Tra le altre cose, propone il concetto di plusvalore sociale.
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