Dati sui problemi attuali

In fase di aggiornamento

Si invita chi volesse farlo, a proporre dati di ricerche locali, nazionali o internazionali.

Alcuni dati

Secondo il Rapporto OXFAM del 2016

Da http://www.ilpost.it/219/01/18/rapporto-oxfam-1-per-cento-piu-ricco/
Sostiene che l'1 per cento della popolazione mondiale possieda più del restante 99 per cento e che questo divario si sta allargando
Nel 2015, secondo Oxfam, 62 persone hanno accumulato la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di persone (la metà più povera della popolazione mondiale). Cinque anni fa le persone che avevano una ricchezza pari a quella del 50 per cento più povero della popolazione mondiale erano 388, nel 2014 erano 80. Le ricchezze di queste 62 persone sono cresciute del 44 per cento tra il 2010 e il 2015, arrivando a 1.760 miliardi di dollari. Oxfam cita anche un dato secondo cui nello stesso periodo le ricchezze della metà più povera dell’umanità sarebbero diminuite di oltre mille miliardi di dollari: ma andrebbe preso con le molle, visto che i dati internazionali considerati più affidabili dicono il contrario.
Perché?
Una delle cause indicate da Oxfam è il divario tra la tassazione e la remunerazione dei capitali e i redditi da lavoro. Nei cosiddetti paesi ricchi, e nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, la quota di reddito nazionale attribuita ai lavoratori si è ridotta: significa cioè che i lavoratori beneficiano di una parte sempre meno consistente dei proventi della crescita. «I possessori del capitale, invece, hanno beneficiato di un aumento dei guadagni ad un tasso di crescita più veloce di quello dell’economia».
È aumentato anche il divario tra lavoratori medi e dirigenti. «Mentre la retribuzione di molti lavoratori è in stagnazione, quella dei top manager è aumentata enormemente (…) Per esempio, nelle principali aziende statunitensi tali retribuzioni sono aumentate  del 54,3% dal 2009 a oggi, mentre i salari dei lavoratori sono rimasti pressoché invariati. L’amministratore delegato della più importante ditta indiana nel settore informatico guadagna 416 volte di più del suo impiegato medio». Non solo: si è allargata la forbice tra la produttività dei lavoratori e i loro salari, questi ultimi ricevono cioè compensi sempre minori.
Alcuni dati prima della crisi del 2008

Secondo il Rapporto annuale delle Nazioni Unite.
L’87% delle risorse del pianeta sono gestite solamente dal 17% degli abitanti (il cosiddetto nord del mondo); ed è una forbice che negli ultimi anni è andata sempre crescendo.
Povertà massice sono sorte anche nei Paesi cosiddetti nord, dove abbiamo circa 60 milioni di poveri su circa 300 milioni di abitanti sia negli USA che in Europa.
Il 17% della popolazione mondiale detiene la parte più consistente del PIL consuma il 70% delle risorse mondiali sotto forma di energia e metalli, il 95% del cibo e produce rifiuti tossici pari al 95% e il 65% dei gas che sono responsabili dell’effetto serra.
1,3 miliardi di persone vivono senza acqua potabile.
1 miliardo di persone è analfabeta.
1 miliardo di persone soffre la fame.
Circa 30 milioni di persone all'anno muoiono di fame.
Su circa 6 miliardi di persone, 2 miliardi vivono con meno di 2 dollari al giorno e il 20% della popolazione del cosiddetto nord del mondo è povera.
5 milioni di miliardi è il debito dei paesi in via di sviluppo (si sottolinea che, fino ad oggi, per ogni dollaro di debito ne sono già stati restituiti 13) e 41 sono i Paesi che non sono in grado di rimborsarlo.
2 miliardi e mezzo di persone non hanno credito dal sistema bancario perché non hanno soldi. Non godono di fiducia perché non possiedono alcun valore monetario;
Il rapporto di reddito tra nazioni ricche e nazioni povere è passato da 30/1 nel 1960 a 60/1 nel 1990. Purtroppo il differenziale è destinato ad aumentare e si calcola che nel 2020 questo potrebbe attestarsi intorno a 120/1.
Sulla terra ci sono circa 800 milioni di disoccupati e sottoccupati e quasi 200 milioni di persone che hanno una speranza di vita inferiore ai 60 anni;
I bambini lavoratori nel mondo sono stimati in 250 milioni (per il 61% in Asia) uno su quattro lavora nove ore al giorno per sei giorni alla settimana.
In Italia il 10% più ricco della popolazione rastrella il 24% del reddito totale, mentre al 10% della popolazione più povera, va invece una quota del 2,6% producendo, al momento, circa 8 milioni di poveri.
Il 65% della popolazione mondiale non ha mai fatto una telefonata. Il 40% non ha accesso all’energia elettrica. Ci sono più linee telefoniche nella sola Manhattan che in tutta l'Africa Subsahariana; le prime tre persone più ricche del mondo hanno un reddito uguale alla somma di quello di 1.000.000.000 di persone più povere del pianeta e questo supera la somma del PIL dei 48 paesi meno sviluppati.
A tutto questo va aggiunto che il massiccio insediamento umano in aree naturali che provoca costantemente problemi di inquinamento e un degrado ambientale su tutto il pianeta, uno fra tutti il riscaldamento globale.

Sulla disuguaglianza mondiale

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